Pulire il ciuccio mettendolo in bocca non è «pericoloso»

(Corriere della Sera) – Genitori apprensivi, timorosi che vostro figlio sia minacciato da pericolosissimi germi a ogni passo, rilassatevi. A sostegno dell’ipotesi secondo cui troppa pulizia può «far male», una ricerca pubblicata sulla rivistaPediatrics dimostra che mettere in bocca il ciuccio del proprio bambino, magari proprio per pulirlo un po’ dopo che è caduto per terra, non è una cattiva abitudine, anzi: chi lo fa riduce la probabilità che il figlio sviluppi allergie ed eczema.

RICERCA SVEDESE – Le mamme che corrono a bollire il ciucciotto appena tocca una qualsiasi superficie inorridiranno, ma il dato è emerso con chiarezza da una ricerca svedese condotta su circa 180 bambini seguiti dalla nascita, per i quali sono state registrate moltissime informazioni circa le modalità di svezzamento e le abitudini a casa. A diciotto mesi il 5 per cento dei bambini aveva l’asma e il 25 per cento l’eczema atopico; ebbene, i figli di chi era solito dare una pulita sommaria al ciuccio caduto per terra mettendolo in bocca si erano ammalati molto meno degli altri, soprattutto di eczema; inoltre, avevano in circolo un minor numero di cellule del sistema immunitario correlate allo sviluppo di allergie. Anche essere nati attraverso un taglio cesareo è risultato un fattore «critico», in grado di innalzare il rischio di allergie e di eczema addirittura al 55 per cento.

GERMI – Infondata un’altra delle paure che attanagliano i genitori: mettere il ciuccio del figlio in bocca non lo esporrà maggiormente alla carie, come ha confermato l’analisi della saliva dei piccoli. Lo Streptococco mutans, il batterio che provoca la carie, è molto contagioso e il ceppo che si trova nella bocca dei bambini piccoli, che spesso ne sono portatori, è quasi sempre quello presente nel cavo orale della madre; stando ai dati raccolti però non è evitando di pulire il ciuccio alla meglio con la propria saliva che si eviterà la carie al piccolo, come spiega Joel Berg, presidente dell’American Academy of Pediatric Dentistry, commentando i risultati degli svedesi: «I genitori trasmettono germi ai bambini anche solo baciandoli o stando loro vicino. I microrganismi passano al bimbo semplicemente perché mamma e papà gli stanno intorno: per ridurre le possibilità di “contagio” i genitori dovrebbero mettersi una mascherina e non toccare mai i figli, precauzioni di fatto impossibili da prendere. I dati inoltre confermano che la saliva è una nostra “amica”: contiene enzimi, proteine, elettroliti che possono avere un ruolo positivo proteggendo il bambino dalle malattie allergiche». Va detto che lo studio non è stato in grado di accertare un vero rapporto di causa-effetto fra il ciuccio tenuto in bocca da mamma o papà e la prevenzione delle allergie: in altri termini, questa abitudine potrebbe essere la “spia” di un approccio più rilassato all’igiene dei propri figli, di una casa meno “disinfettata”. Tutto ciò è comunque un’ulteriore conferma che un certo grado di contatto con i germi ci serve, quando siamo piccoli, perché è il miglior allenamento per il sistema immunitario che così impara a riconoscere e combattere le minacce reali, senza poi essere indotto a reagire in maniera eccessiva a sostanze che non sono pericolose come i pollini, la polvere o il pelo di animale.

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